OSTEOPATIA PEDIATRICA

“L’osteopatia è utile nei problemi di suzione, per l’allattamento al seno, nelle asimmetrie craniche dei neonati. Contribuisce a ridurre l’otite media, migliora la capacità polmonare. Assiste lo sviluppo neuro-motorio del bimbo nelle varie fasi della crescita, la funzionalità gastro-intestinale, gli atteggiamenti comportamentali e le prestazione attentive.

PATOLOGIE E DISFUNZIONI TRATTATE:

  • Asimmetrie posturali
  • Plagiocefalia
  • Traumi post gravidanza e parto
  • Torcicollo miogeno
  • Scoliosi infantili
  • Disfunzione del piede (torto, piatto e cavo)
  • Difficoltà attaccamento e suzione
  • Riequilibrio ritmo sonno/veglia
  • Coliche e disturbi apparato gastroenterico (stipsi, rigurgito, reflusso, vomito)
  • Algie apparato muscolo-scheletrico
  • Cefalea ed emicrania
  • Problemi apparato respiratorio
  • Otiti
  • Dacriostenosi
  • Iperattività, disturbi comportamentali, DSA

LA PLAGIOCEFALIA o Testa piatta

Plagiocefalia e osteopatia pediatrica

Un problema molto frequente nei neonati e negli infanti è la cosiddetta “testa piatta” o più appropriatamente “Plagiocefalia”.
Plagiocefalia è un termine di origine greca che significa “testa obliqua”. Oggi, questo termine viene utilizzato per inquadrare un’ asimmetrica del cranio indipendentemente dalle cause che possano averla originata.



Si individuano principalmente due forme di asimmetrie che si differenziano per causa e gravità:

1) la craniosinostosi, dovuta a una fusione prematura di una o più suture del cranio. La prevalenza della craniosinostosi è abbastanza rara (1 su 2100-2500 nascite) e può essere associata o no a sindromi. Le non sindromiche possono essere correlate a fattori genetici (circa il 20% sono dovute ad es. a mutazioni di singoli geni, anomalie cromosomiche e poligeniche), o altre problematiche intrauterine. La craniosinostosi, in particolare il tipo sindromico, è spesso associata a deficit cognitivo.Il trattamento di questa patologia è spesso chirurgico e quindi da valutare con un neurochirurgo pediatrico.
2) la Plagiocefalia primaria o secondaria posizionale causata principalmente da forze estrinseche, di natura intrauterina e/o extrauterina. A differenza della forma precedente, la plagiocefalia posizionale è un problema comune con un elevato tasso d’incidenza (un recente studio italiano stima il tasso d’incidenza del 37,8% in bambini di 8-12 settimane).

La posizione supina durante il sonno è una delle principali cause di plagiocefalia posizionale, ma non è l’unica; esistono altri fattori predisponenti:
prenatali o materni: la razza orientale, l’età superiore a 35 anni, problematiche interne all’utero, oligo-amnios, primiparietà.– perinatali: utilizzo del forcipe o della ventosa, prematurità, grande circonferenza del cranio alla nascita, lungo travaglio.– postnatali: posizione supina durante il sonno, posizione prona da sveglio utilizzata meno di una volta al giorno, torcicollo posturale, posizione nell’allattamento, ricoveri ospedalieri.
Nel 2021 più del 30% di neonati che hanno avuto accesso al mio studio presentavano plagiocefalia.


PERCHÉ È COSÌ FREQUENTE?

Prima di tutto dobbiamo pensare che alla nascita il bambino presenta fisiologicamente sei fontanelle che si chiuderanno nell’arco del secondo anno di vita. Il passaggio nel canale del parto è un momento di particolare stress del cranio che continuamente subisce pressioni e modellamenti ed è quindi indispensabile che queste ossa siano disponibili a tali pressioni. Tale modellabilità se da un lato è un vantaggio, dall’altro è uno svantaggio poiché bambini che permangono per lungo tempo in una stessa posizione o hanno difficoltà nella rotazione della testa dopo anche brevi periodi possono presentare uno schiacciamento posteriore unilaterale (plagiocefalia posizionale) o bilaterale (brachicefalia posizionale).

Già nel 2003 le linee guida dell’American Accademy of Pediatrics hanno evidenziato l’importanza del “tummy time” (tempo in cui il bambino passa nella posizione prona durante il gioco) come un fattore preventivo della plagiocefalia posizionale.
I risultati della ricerca suggeriscono che senza una diagnosi precoce e un adeguato trattamento, la plagiocefalia posizionale, nella maggior parte dei casi, non si risolve spontaneamente e anzi può peggiorare se non trattata. Inoltre potrebbero verificarsi altre problematiche, in particolar modo posturali, visive, uditive, di malocclusione, oltre che estetiche e cognitive.
In bambini con malposizionamento intrauterino, la plagiocefalia potrebbe essere associata a torcicollo muscolare congenito, e anche in questo caso l’importanza di una diagnosi precoce è fondamentale per una buona prognosi del trattamento e soprattutto per prevenire l’insorgere di ritardo motorio nel controllo della testa sul tronco.


DIAGNOSI

Normalmente è un occhio attento del genitore o del pediatra, per esempio, che il neonato tiene la testolina ruotata preferibilmente da un lato. A volte il bimbo fa fatica a ruotare verso il controlaterale e si nota un lato della testolina più schiacciato rispetto all’altro, oppure uno schiacciamento posteriore da entrambi i lati spesso visibile perché si diradano i capelli. A volte possono presentare delle irritazioni nel punto in cui c’è maggiore pressione a livello del cranio. Di solito i genitori si accorgono del problema intorno al secondo/terzo mese di vita del bambino.
E’ perciò importante contattare il pediatra, il quale valuterà quale trattamento consigliare al neonato.
Esistono poi diverse misurazioni che lo specialista fa per quantificare la plagiocefalia (misurazioni antropometriche craniali, plagiocefalometria, classificazione di Argenta, etc…).
Nota bene: in caso di plagiocefalia moderata/severa o sospetta craniostenosi è importante anche la visita neurochirurgica pediatrica.


PREVENZIONE E TRATTAMENTO

Sono molti gli studi che evidenziano l’importanza della prevenzione, principalmente dall’igiene posturale e “riposizionamento attivo” del neonato (quando è possibile). Se le indicazioni posturali non sono sufficienti o il neonato non ha potuto seguire una corretta cura posturale (es. prematuro, ricoveri ospedalieri, altre problematiche es. reflusso), è bene iniziare un trattamento specialistico.

Normalmente il primo approccio è di tipo osteopatico e/o fisioterapico, per correggere eventuali disfunzioni nel corpo del bambino, aumentare la mobilità e migliorare lo sviluppo psicomotorio. Questi due approcci possono essere intrapresi singolarmente o in modo combinato. Lo specialista fa un’anamnesi accurata, raccogliendo le informazioni relative alla gravidanza, al parto, allo stato di salute del bambino e alle modalità di accudimento in modo da individuare alcuni fattori predisponenti.

Si passa poi a un esame obiettivo, per valutare se ci siano delle restrizioni di mobilità che potrebbero aver causato o aggravato il problema.
Il trattamento osteopatico è eseguito con tecniche dolci specifiche per il neonato. Dopo la prima valutazione e trattamento osteopatico si possono programmare una serie di trattamenti solitamente a distanza di una o due settimane (dipendendo dalla gravità del problema e dall’età del neonato). Dopo un primo ciclo di 4-5 trattamenti, normalmente si diminuisce la frequenza e, se la prognosi è favorevole, si programma un controllo (es. 6-9-12 mesi). Poiché l’osteopatia si occupa di promuovere la salute, è buona prassi seguire successivamente il bimbo durante le sue fasi di sviluppo psicomotorio. La finalità è quella di individuare precocemente disfunzioni che a lungo andare potrebbero portare ad altre problematiche. Per quello che riguarda gli esiti della plagiocefalia le problematiche che si potrebbero sviluppare in seguito sono soprattutto a carico dell’ATM (malocclusione, problematiche masticatorie), ortottiche (motricità oculare), e posturali.


CONSIGLI E ALTRI APPROCCI
Oltre a un trattamento specifico e personalizzato del bambino è importante che lo specialista fornisca ai genitori una serie di consigli. Questi riguardano l’igiene posturale e le attività da proporre al bambino, affinchè anche i genitori possano contribuire alla riuscita del trattamento.




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Carlo Polidori

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(iscrizione n. 69 del 07/01/2020 Elenco speciale ad esaurimento-Federazione Nazionale Ordini dei TSRM PSTRP di Ancona)